CAI - il marmo delle Apuane
CAVA DEL FONDONE E CAVA DELLE CERVAIOLE
sabato 02/05/2015
• Mezzo di trasporto: pullman - partenza 7:00 solo da Novoli (ritrovo 6:50) - Rientro: ore 19:30 circa
• Pranzo: a sacco – Visita guidata alla Cava di marmo delle Cervaiole
• Difficoltà e dislivelli: (A) EE - ↗490m ↘375m | (B) E ↗420m ↘300m
• Tempo di percorrenza: h 5:00 comprese soste e visita alla cava
• Direttori di escursione: Luca Matulli (328 9636954), Stefano Fivizzoli (328 3623064)
• Quota di partecipazione: 20,00€ (+8€ assicurazione x i non soci, da versare in pullman)
• Iscrizione: mediante il modulo allegato entro lunedì 27 aprile presso la Segreteria de Il Circolo
(fax 055/691260, e-mail cari2000@caricentro.it o catia@caricentro.it)
• Info: Cell dei direttori di gita oppure caifi.crf@gmail.com
Questa escursione nasce per meglio comprendere un aspetto ben noto di questo territorio: l’asprezza di queste montagne ed il connubio col duro lavoro dell’uomo.
E’ proprio dalla peculiarità di queste montagne che l’uomo ha saputo trarre ricchezza, rendendole famose nel mondo, ma allo stesso tempo deturpandole in maniera evidente.
Stiamo parlando delle Alpi Apuane e dell’attività di estrazione del marmo. Nel bacino marmifero di Carrara si contano 190 cave, di cui un centinaio attive; tutte le cave esistenti sono ordinate per numerazione progressiva e all’ingresso di ognuna è posto un cartello identificativo riportante il nome della cava e il numero con il quale è identificata all’Ufficio Catastale.
Le cave di marmo erano probabilmente già utilizzate durante l'età del rame dai primitivi abitanti della zona per produrre utensili vari e oggetti decorativi e commemorativi da interrare nei sarcofaghi insieme ai defunti. Con i Romani si sviluppò l'attività estrattiva vera e propria, ed a quel tempo l'esportazione avveniva tramite il porto di Luni, per cui veniva detto marmo lunense. Dal Medioevo al Rinascimento, con la maggiore diffusione del Cristianesimo, il marmo fu richiesto in grandi quantità per l'edificazione di edifici religiosi e per il loro arredo interno. Durante il Rinascimento il marmo fu utilizzato per le sue sculture da Michelangelo, che veniva personalmente a scegliere i blocchi con cui realizzare le proprie opere. Nel XX secolo molto uso si fece del marmo di Carrara durante il fascismo: Mussolini ne donò anche per una delle due moschee della Spianata del Tempio di Gerusalemme.
Cave Cervaiole - Si entra nel cuore della montagna per toccare con mano la materia prima prediletta da artisti come Michelangelo e Canova. Le grandi cave delle Cervaiole, del gruppo Henraux Spa, si trovano a circa 1200 metri di quota e hanno devastato irrimediabilmente il Picco di Falcovaia, del quale hanno tagliato a fette la cima, lasciandone solo un dentino.
La prima cava, in zona, fu aperta nel 1830 e il marmo scavato è stato esportato in tutto il mondo. Si tratta di un marmo bianco di ottima qualità detto bianco arabescato. Questo marmo è stato usato, tra l’altro, per le decorazioni e i rivestimenti interni della cattedrale di Sant’Isacco a San Pietroburgo (1845), nella ricostruzione dell’Abbazia di Montecassino (1957-1962), per la Moschea di Medina (1993) e per la nuova facciata del duomo di Firenze.
Col pullman fino alla Galleria del Castellaccio (945m), 1km dopo Arni (fermata per la colazione).
Tutti: Dal qui prenderemo il sentiero █31█ che dopo una breve discesa inizierà a salire nel bosco con tratti anche ripidi. Subito all’inizio della salita incontreremo una rudimentale teleferica per trasportare la legna e poco sopra uno scivolo metallico con la stessa funzione. Poi il sentiero continua meno ripido e segue una ben evidente mulattiera. Dietro di noi c’è il monte Fiocca. Dopo circa 40 minuti arriveremo ad un capanno di cacciatori a sinistra del quale in alto c’è un bel punto panoramico fino all’Appennino, successivamente il sentiero diventa un’ampia mulattiera e davanti avremo lo spallone nord del monte Altissimo. Raggiungeremo la marmifera del Fondone (1.205m, 1h00), il luogo è molto panoramico sulla catena apuana dal Sagro al Grondilice, Contrario, Cavallo, Tambura, Sella e Macina, Fiocca e Sumbra. Andremo a sinistra verso la Cava del Fondone, ancora in attività, qui faremo una pausa di circa mezz’ora e saremo liberi di visitare l’area di cava.
Gruppo A (EE tratti esposti): saliremo con ripido sentiero al di sopra della cava fino al Passo del Vaso Tondo (1.390m, 1h40), qui si aprirà la visuale su un ampio tratto di costa versiliese e giù fino a Livorno ed oltre. Proseguiremo a sinistra (direzione SE) prendendo il sentiero █142█, un’antica via letteralmente rubata alla montagna dai cavatori per spostarsi dalla Cava del Fondone alle Cervaiole. Il sentiero percorre il fianco nord del Monte delle Tavole, qui potremo incontrare dei tratti ancora innevati, poi scende rapidamente con qualche tratto scalinato scavato direttamente nella roccia. Risaliremo un breve tratto e poi proseguiremo a mezza costa con bella vista su Fiocca, Sumbra, Freddone, Corchia e Panie (m 1.350, 2h00). Il sentiero prosegue con altri tratti esposti e ricavati direttamente nella roccia fino ad arrivare ad una cabina dell’elettricità. Proseguendo il panorama si aprirà sulla costa e sul crinale Folgorito / Carchio / Focoraccia (1.190 2h30).
Poco dopo incontreremo un antico edificio che fungeva da mensa dei cavatori e dopo un ulteriore tratto arriveremo nel piazzale della Cava delle Cervaiole (1.140m, 2h45).
Gruppo B: Proseguiremo sul █31█ che è un’ampia marmifera in discesa percorsa dai mezzi di servizio alla cava. Supereremo sulla destra alcune vecchie conche di marmo e subito dopo una galleria lunga circa 100 metri scavata grezza nella roccia. Arriveremo quindi alla strada asfaltata (1.060m, 2h10) che viene dalla Galleria del Cipollaio e che prenderemo in salita, mentre il panorama si aprirà sul Freddone ed il Corchia con dietro le Panie. Dopo circa 10-15 minuti arriveremo al piazzale della Cava delle Cervaiole (1.140m, 2h25).
Tutti: Pranzo a sacco. Terminato il pranzo, verso le 14:30 è prevista la visita organizzata dalla società Henraux alla cava. Un minatore ci condurrà all’interno della cava e ci racconterà come si svolge l’attività estrattiva.
Al termine della visita, della durata di circa un’ora e mezza, ritorneremo sui nostri passi in discesa fino al bivio con la marmifera █31█ dove ci attenderà il pullman.
Si ricorda che i Direttori di Escursione (che secondo la normativa che regola il C.A.I. NON sono "accompagnatori”) sono dei partecipanti a tutti gli effetti e non godono di alcun particolare beneficio. Poiché ogni partecipante alle nostre manifestazioni deve essere a conoscenza delle caratteristiche della gita e delle regole alle quali deve sottostare ed essere in grado di affrontare autonomamente le difficoltà della medesima, raccomandiamo che il Socio destinatario di questa circolare la porti a conoscenza dei familiari o altri soggetti che per suo tramite intendono iscriversi.
La Sottosezione del C.A.I., e per essa i Direttori di Escursione, declina ogni e qualsiasi responsabilità per eventuali danni a cose e persone, causate dai partecipanti, che potessero verificarsi durante lo svolgimento della manifestazione. Per ovvie ragioni di sicurezza non sono ammessi i nostri amici cani, anche se la manifestazione si svolge con mezzi propri. Ogni partecipante, per il solo fatto di dare la propria adesione dichiara di accettare incondizionatamente quanto sopra esposto. Parimenti, la Sottosezione, e per essa i Direttori di Escursione si riserva di variare, qualora se ne ravvisasse l’opportunità per la migliore riuscita della manifestazione, in tutto o in parte, i programmi sopra dettagliati. Le decisioni dei Direttori di Escursione sono valide per tutti. Si fa presente che chi si allontana dal gruppo NON è più coperto dall’assicurazione.
ATTENZIONE!! I partecipanti dovranno essere adeguatamente equipaggiati e, in particolare, dovranno calzare scarponi (o scarpe da escursione) e non scarpe da ginnastica o altro.
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