CAI - APUANE: giro del Monte Sagro per i 5 passi

06/06/2016 Circolare N.16082 del 06/06/2016

APUANE - GIRO DEL MONTE SAGRO PER I 5 PASSI

sabato 2 luglio 2016

ATTENZIONE - Il percorso è difficile.

Visto l’impegno l’escursione è riservata ESCLUSIVAMENTE a Soci CAI

Direttori di escursione: Stefano Fivizzoli (328 3623064) - Luca Matulli (328 9636954) - Franco Tozzi (334 7309920)

Quota di partecipazione: € 4,00 a testa + spese auto (0,20€/Km) ed autostrada da dividersi in parti uguali fra tutti i partecipanti, accompagnatori esclusi *

Ritrovo dei partecipanti alle ore 6.15 in V.le guidoni davanti al vecchio ingresso del mercato ortofrutticolo di Novoli (la gita si svolgerà con i propri mezzi)

il pranzo

L’escursione si svolge in ambiente apuanico caratterizzato dalle Cave di Marmo, che hanno profondamente modificato l’aspetto delle montagne e l’ambiente preesistente, ma che comunque esercitano un loro fascino particolare.

La seguente descrizione è tratta dal Libro Apuane – 80 itinerari classici e d’avventura di C. Bocchi e E. Maestripieri – Sea Editrice

“Questo itinerario utilizza diversi sentieri per formare un percorso ad anello che si snoda a mezzacosta su tutti i versanti della montagna. La varietà di ambienti che attraversa ed il cambiamento continuo del paesaggio, lo rendono particolarmente interessante.

Si parte di fronte al parcheggio di Pianza (mt. 1.270) o, se non percorribile in bus, dal parcheggio dell’Uccelliera (mt. 1.220) per strada.

Per il sent. 172 si risale la larga e compatta costa parallela alla sterrata, si lascia a sinistra il 173 (nostro ritorno) e si continua fino in prossimità della galleria. Il sentiero sale puntando la base del Monte Faggiola per poi piegare a sinistra in direzione della foce della Faggiola, in bell’ambiente di creste rocciose e boschetti di faggi.

Da foce della Faggiola (mt. 1.455) continuiamo a destra inizialmente in salita per un sentiero a mezza costa sulle pendici dello Spallone; a destra c’è una bella vista sul Monte Maggiore e le sue cave. Poi il sentiero procede in discesa sviluppandosi tra erbe con una certa esposizione per cui va fatto con attenzione, di fronte abbiamo le Apuane centrali e meridionali. La discesa si fa più ripida per un costone che si dirige verso la zona delle cave dei Vallini in basso; si segue un canalone avvicinandosi alla cava e a un ravaneto che rimane a sinistra. Poi il canalone diventa un costone roccioso che ci porta alla rete metallica che delimita una cava che costeggiamo deviando a sinistra fino al vecchio ravaneto. Scendiamo per un tratto scalinato fino al piazzale di cava: il sentiero è ben segnato fino a diventare un’ampia via di cava che presto abbandoniamo e saliamo a sx presso un‘altra zona di cava che poi lasciamo per un tratto scalinato in discesa protetto da ambo i lati da catene metalliche che ci porta a recuperare il vecchio sentiero dopo cinque minuti.

C’è da aggiungere che le attività estrattive hanno completamente sconvolto questa zona portando alla distruzione del vecchio sentiero che arrivava ad un edificio ormai inglobato dalla cava. Continuiamo con la vista che si allarga anche alla Cima d’Uomo e al Vergheto mentre il sentiero, in discesa, si fa più agevole. Giungiamo alla confluenza del sentiero 172, che stiamo percorrendo, con il 38 che sale da Colonnata. Seguiamo quest’ultimo in un brevissimo tratto in salita e in un paio di minuti siamo a Foce Luccica (mt. 1.034), che è un intaglio alla base del cresta est del monte Spallone; notevole e suggestivo punto panoramico di fronte alla dorsale principale apuana.

Dalla foce si prosegue ora con il sentiero 38 che proviene dalle case del Vergheto e risale in direzione nord verso la foce di Vinca (1.331 m). Poco dopo foce Luccica ci si imbatte nella casa dei Pisani (1.071 m) e più avanti nel complesso il Riccio (1.082 m), vecchie dimore per cavatori sospese sul precipizio: un incontro mozzafiato. Altrettanto inverosimili appaiono le cave alte, oggi abbandonate, su cui il tempo ha lavorato modellando i detriti dell'estrazione in forma di ghiaioni naturali, mentre su tutto incombe la bella cresta sud dello Spallone. Proseguendo, si supera il fondo del canale dei Vallocchi e si affronta tutta in un fiato l'erta salita che con un dislivello di poco inferiore a 200 metri, giunge alla foce di Vinca sotto la lunga ed affilata cresta est del Sagro.

Dalla foce si inizia a scendere in direzione nord attraverso il bosco fino ad una biforcazione di cui si prende il ramo di sinistra (n. 173); il sentiero esce allo scoperto e supera alcuni ghiaioni in falso piano per poi riprendere a salire alla volta dell'intaglio del Pollaro (1.348 m), che si supera con l'aiuto di qualche cavo metallico nel tratto più ripido.

Da questo punto in avanti il percorso si snoda alla base della parete nord, impressionante per verticalità ed estensione. Accompagnati dalla vista della parete e della boscosa conca sottostante (Catino del Sagro), si sale alla foce del Faneletto (1.425 m) sulla cresta nord-ovest (qualche metro di corda metallica), lungo la quale si potrebbe anche salire alla vetta del Sagro senza particolari difficoltà.

Si prosegue invece a mezza costa svoltando sul versante Ovest/Nordovest in ambiente scosceso ed aperto sul bacino marmifero del Sagro e del Monte Borla (ancora qualche cavo ed una passerella).

Il paesaggio è completamente diverso da quelli attraversati in precedenza: di fronte, sotto il modesto Borla, dominano i prati e i boschi che da Campo Cecina si distendono fino alla Torre di Monzone.

Il sentiero supera la costa ovest della montagna (da dove sale la via normale alla cima) e percorre la conca al di sopra delle cave per giungere infine a Pianza, punto di partenza di questo lungo ed interessante itinerario.

Iscrizione: mediante il modulo allegato entro il 28 Giugno a mezzo email o telefono dei direttori di escursione.

Info: Cell dei direttori di escursione oppure caifi.crf@gmail.com

Si ricorda che i Direttori di Escursione (che secondo la normativa che regola il C.A.I. NON sono "accompagnatori”) sono dei partecipanti a tutti gli effetti e non godono di alcun particolare beneficio.

Poiché ogni partecipante alle nostre manifestazioni deve essere a conoscenza delle caratteristiche dell’escursione e delle regole alle quali deve sottostare ed essere in grado di affrontare autonomamente le difficoltà della medesima, raccomandiamo che il Socio destinatario di questa circolare la porti a conoscenza dei familiari o altri soggetti che per suo tramite intendono iscriversi, rimanendo il medesimo responsabile dell’informazione verso coloro che lui iscrive.

Per ovvie ragioni di sicurezza non sono ammessi cani, anche se la manifestazione si svolge con mezzi propri.

Ogni partecipante, per il solo fatto di dare la propria adesione dichiara di accettare incondizionatamente quanto sopra esposto. Parimenti, la Sottosezione, e per essa i Direttori di Escursione, si riserva di variare, qualora se ne ravvisasse l’opportunità per la migliore riuscita della manifestazione, in tutto o in parte, i programmi sopra dettagliati.

Le decisioni dei Direttori di Escursione sono valide per tutti.

Si fa presente che chi si allontana dal gruppo NON è più coperto dall’assicurazione.

ATTENZIONE!! I partecipanti dovranno essere adeguatamente equipaggiati e, in particolare, dovranno calzare scarponi (o scarpe da escursione) con suola ben scolpita e non scarpe da ginnastica o altro.

Per quanto esposto la Sottosezione C.A.I., e per essa i Direttori di Escursione, declina ogni e qualsiasi responsabilità per eventuali danni a cose e persone, che potessero verificarsi durante lo svolgimento della manifestazione.

* Da questa escursione, per adeguarsi a quanto praticato da tutti gli altri gruppi e sottosezioni del CAI Firenze, viene introdotta nelle Uscite di un giorno la “Quota di Partecipazione” pari a 4€ a persona, quota che andrà a coprire le spese di organizzazione dell’escursione; in caso di uscita con Bus, sarà scorporata dal costo complessivo dell’escursione (18€ + 4€ anziché 22€). In caso di escursione con “Mezzi Propri” il montante ricavato come sopra descritto, sarà diviso in parti uguali fra gli autisti, a prescindere dal tipo di auto e dal numero di passeggeri: si prega di “riempire” le auto per non diminuire il rimborso spettante a chi mette a disposizione il proprio mezzo.

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