I BORGHI DELLA TOSCANA 10° APPUNTAMENTO DEI 10 PREVISTI
PIOMBINO
GIOVEDÌ 10 OTTOBRE 2019
“Porta per l’Elba e sentinella del medio Tirreno, Piombino ha la sua ragione d’essere nell’ubicazione strategica e lo testimonia con la grandiosa macchina difensiva a cui mise mano anche Leonardo”
Appuntamento dei partecipanti alle ore 7.50 alla sede del Il Circolo-Caricentro, Via Generale dalla Chiesa 13, sistemazione in pullman G.T. e partenza alle ore 8.00.
In caso di iscrizioni inferiori a 25 unità la visita a Piombino sarà effettuata con mezzi propri con ritrovo alle ore 10.30 presso il parcheggio del Castello (Via Giordano Bruno ang. Viale del Popolo).
La Segreteria comunicherà agli iscritti la variazione. La partecipazione alla gita dovrà essere confermata o annullata.
LA FORMA E LA STORIA
La prima menzione di Piombino è del 1115: un “castello dotato di torri e case” a munizione di un approdo riparato. Alla fine del XII secolo la Repubblica di Pisa acquista il borgo e lo cinge con una cerchia muraria che è in pratica quella visibile oggi.
Nel 1399, quando la potenza pisana è ormai un ricordo, Gherardo d’Appiano ne vende i territori ai Visconti tenendo per sé Piombino come capitale di un minuscolo Stato che comprende anche Populonia e l’Elba. Sono gli Appiani, nel XV secolo, a erigere i monumenti più significativi: la cittadella, il torrione, palazzi, ospedali. Nel XVI secolo, sotto i Medici, il poderoso apparato difensivo viene ulteriormente potenziato; ma ciò non impedisce alla città di cadere via via in mano francese (1646), spagnola (1650), austriaca (1717), napoleonica (1805): sotto Elisa Bonaparte Baciocchi, la Cittadella – detta la “Baciocca” – s’ingrandisce e si orna di giardini; per Piombino inizia una fioritura che continuerà, con i Lorena, anche dopo il 1815. Nel 1897 viene aperto il primo altoforno e fino agli anni Ottanta del Novecento Piombino prospererà sulla siderurgia, dilatandosi in uno sviluppo tumultuoso, ma il centro storico, nitidamente isolato dalle mura, ne resta felicemente a margine.
VISITA GUIDATA (Laura Peruzzi - Associazione Guide Turistiche)
Ritrovo e incontro con la nostra guida presso il parcheggio del Castello e partenza per il nostro piccolo tour. Piazza Verdi, dominata dalla cortina circolare del Rivellino a difesa del torrione, è l’antica porta a terra della città. Si prende via Leonardo da Vinci per sbirciare, tra i condomini moderni, larghi tratti superstiti delle mura pisane, e si arriva alla Cittadella, dove il bastione dall’alta scarpa, difeso da 3 torri semicircolari, è parte delle fortificazioni progettate nel 1502 e 1504 da Leonardo da Vinci. Cuore della Cittadella è la piazzetta su cui danno il Palazzo Nuovo, eretto nel 1807 per Elisa Bonaparte Baciocchi (ora sede del Museo Archeologico), il candido oratorio della Madonna di Cittadella, costruito nel 1465-1470 da Andrea Guardi, e la coeva cisterna per l’acqua piovana, anch’essa in marmo di Carrara. Si scende quindi in piazza Manzoni, dove tra gli edifici si mimetizza la spoglia facciata (XIII sec.) della Chiesa della Misericordia. Si costeggia il porticciolo ottocentesco per scendere infine alla straordinaria piazza Bovio, allungata nel Tirreno come una terrazza: dal suo faro sembra di poter toccare la massa scura dell’Elba, e nei giorni tersi lo sguardo spazia su tutto l’Arcipelago Toscano. Dalla piazza si risale corso Vittorio Emanuele II fino a via Ferruccio, che in pochi metri offre il medioevo finto del Palazzo Comunale (rifacimento neogotico del quattrocentesco palazzo dei Priori, oggi Municipio) e il medioevo vero della casa delle Bifore, restauratissima casa-torre trecentesca. Il vicolo di fronte conduce alla concattedrale di Sant’Antimo, severa nella sua facciata in laterizi adorna solo di un oculo e di archetti intrecciati. Poi si può tornare verso la passeggiata a mare di viale del Popolo, che segue una costa scoscesa lussureggiante di pini, agavi, fichi d’India, fino ai bastioni dell’immensa fortezza, ossia il cassero quattrocentesco ingrandito nel XVI secolo da cosimo I. sulla sommità delle muraglie verdeggiano altre agavi, pitosfori, tamerici; ai loro piedi, in scampoli di verde a loro riservati, si aggirano o sonnecchiano al sole decine di gatti: sono i fortunati ospiti delle colonie feline tutelate dal Comune.
I VALORI DEL BORGO
- Costruito nel 1212, il Torrione venne sopraelevato nel XV secolo. Il Rivellino, del 1447, è fatto della pietra tufacea delle cave etrusche di Polulonia;
- Il Museo archeologico del territorio di Populonia conserva 2000 pezzi dalla preistoria all’età romana, preziosi corredi funebri etruschi e reperti famosi, tra cui l’anfora di Baratti, d’argento;
- Fondata nel XIII secolo, la chiesa della Misericordia ha facciata a capanna e austero interno ad aula coperto a capriate. Il decorativo campanile è del 1598;
- La concattedrale di Sant’Antimo, del 1377, fu disegnata da Pietro del Grillo. Ha facciata a capanna e disadorno interno ad aula, con bell’abside a vele gotiche.
- Castello, la “Fortezza”, ritoccata nel 1553 e restaurata nel 1999-2001, ospita il Museo del Castello della città di Piombino e il Museo della Resistenza.
I PIACERI DEL BORGO
- Chi cerca agriturismi, li trova nella frazione Riotorto: blasonati come la Tenuta di Vignale (loc. Vignale 5), in realtà strepitosa villa settecentesca affacciata sull’Aurelia, o ruspanti come il Podere Santa Giulia (loc. S. Giulia 1), due casali arredati con gusto tra i campi e gli ulivi dell’azienda agricola;
- Non esiste menù perché tutto dipende dal pescato di giornata. Al Garibaldi Innamorato (via Garibaldi 5) il pesce è re, dal baccalà alla livornese alla frittura di schioppetti, dai tagliolini con acciughe al tonno “ubriaco”. Un godimento, e per di più non caro;
- Il Lucumone (via S. Giovanni di Sotto 14 – Populonia), oltre alla cucina di mare, propone fantasiose ricette legate alla tradizione della costa etrusca;
- All’Enoteca di via Mozza (via Mozza 6), vini da tutta la Toscana e tre soli piatti ogni giorno diversi, dal pesce in estate alla cacciagione d’inverno;
- I primi due sabati di luglio sfila per le vie il corteo del Palio di Sant’Anastasia, tradizione nata nel 1471: costumi cinquecenteschi, processione religiosa e gara degli arcieri.
Pranzo presso il Ristorante “La Rocchetta” - (facoltativo da pagarsi in loco)
Antipasti Gran misto caldo di mare con acciughe alla povera, insalata di mare calda, gambero in crosta e cozze al limone
Primo Penne al granchio
Secondo Frittura mista con patatine
Dessert Dolce della casa al piatto
½ Acqua minerale – ¼ vino della casa - caffè
Quota di partecipazione - NUMERO MINIMO PARTECIPANTI 25
Soci € 20,00
Altri partecipanti € 30,00
Pranzo in ristorante – facoltativo da pagarsi in loco € 25,00
Gli interessati dovranno ritornare alla Segreteria (per posta Via Generale Dalla Chiesa 13 - fax 055/691260 – e-mail catia@caricentro.it) l’unito tagliando, ENTRO E NON OLTRE VENERDÌ 20 SETTEMBRE P.V. allegando l’autorizzazione all’addebito sul proprio c/c per il saldo.
Si fa presente che le prenotazioni potranno essere chiuse anticipatamente causa eventuale esaurimento dei posti. Per ulteriori informazioni rivolgersi alla Segreteria del Caricentro (055/6503961).
In caso di iscrizioni inferiori a 25 unità la visita a Piombino sarà effettuata con mezzi propri con ritrovo alle ore 10.30 presso il parcheggio del Castello.
La Segreteria comunicherà agli iscritti la variazione della modalità di trasporto in questo caso l’iscritto dovrà confermare o annullare la propria iscrizione.
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