I BORGHI DELLA TOSCANA - 8° APPUNTAMENTO DEI 10 PREVISTI
SAN MINIATO
MARTEDÌ 02 APRILE 2019
Appuntamento dei partecipanti alle ore 7.50 presso la Sede de Il Circolo-Caricentro (Via G. Dalla Chiesa, 13), sistemazione in Pullman G.T. e partenza alle ore 8.00. Prevista una fermata a Novoli alle 8.30
In caso di iscrizioni inferiori a 25 unità la visita al Borgo di San Miniato sarà effettuata con mezzi propri con ritrovo in piazza Duomo del borgo alle ore 10.00 – la Segreteria comunicherà agli iscritti la variazione che dovrà essere confermata o annullata dal partecipante.
La Rocca di Federico II la segnala da lontano e ne ricorda la rilevanza strategica sfruttata dagli imperatori svevi. Ma dentro le mura l’imprinting militare è riscattato dalla bellezza di palazzi e chiese.
LA VISITA
Da piazza Fonti alle Fate un ascensore conduce in corso Garibaldi, in pieno centro. Si prosegue per piazza del Popolo, con palazzo Gucci e la trecentesca Chiesa e convento di San Domenico sorretta da piloni sul balzo della collina. A sinistra è via Angelica, passaggio sotterraneo di collegamento con la campagna. Lungo via Ser Ridolfo e via IV Novembre si succedono varie architetture rinascimentali, tra cui palazzo Ruffoli, palazzo Formichini e Palazzo Grifoni (1555), di Giuliano di Baccio d’Agnolo, con la facciata arretrata rispetto al fronte stradale. In via Carducci si incontrano l’ottagonale Chiesa della Santissima Annunziata (1522) e l’ex Monastero di Santa Chiara. Si risale fino a via IV Novembre e poi via Conti, e, superata la facciata di Palazzo Roffia, ci si inoltra nella porta Toppariorum al cui interno è la casa-torre degli Stipendiari. Oltre è la scenografica piazza della Repubblica, con la facciata del Seminario Vescovile affrescato nel 1705 dal Chimenti. Tre rampe di scale portano al Prato del Duomo, l’anima storica di San Miniato corrispondente al complesso delle fortificazioni sveve. Nel palazzo dei Vicari dell’Imperatore (XII secolo) soggiornarono ripetutamente Federico Barbarossa, Enrico IV, Ottone IV e Federico II. Il Duomo, a croce latina, ha facciata in cotto decorata da scodelle in maiolica. Munito di ballatoio su mensoloni è il massiccio campanile, detto Torre di Matilde. Dal Prato del Duomo si sale al Prato della rocca su cui, con giro d’orizzonte che include San Giminiano, Volterra, le Alpi Apuane e il mare, svetta la rocca di Federico: rossa di mattoni e nera di corvi. Ritornati al Duomo si scende al Santuario del Santissimo Crocifisso (1705-0718), al Palazzo del Comune, con sale affrescate dietro la facciata ottocentesca, e all’Oratorio del Loretino. L’itinerario, dopo aver deviato verso la mole rossastra della Chiesa di San Francesco, si conclude in piazza Buonaparte, sede per secoli del mercato settimanale, da cui la dizione popolare di “piazza dei polli”, con palazzi del XVI e XVIII secolo. Sul lato sud è il Palazzo Buonaparte, casata da cui discendeva Napoleone che da fanciullo fu ospitato in San Miniato e nel 1797, durante la campagna d’Italia, vi volle tornare tenendo consiglio di guerra nelle stanze di uno zio monsignore.
I PIACERI DEL BORGO
- La Mostra mercato nazionale del Tartufo bianco delle colline sanminiatesi significa, ogni novembre, approcci diretti al prezioso tubero ma anche forme diverse di spettacoli e cultura.
- Finocchiona, rigatino, salsiccia al tartufo bianco, mallegato, arista sottolio: la Macelleria Norcineria Sergio Falaschi è quasi un museo etnografico della lavorazione del maiale (via A. Conti, 18/20).
- Tradizione “aperta” quella dolciaria del Cantuccio di Federigo: cavallucci, ciambelloni, schiacciate, “miniatesi” classici e alle amarene, panettoni al vino moscato (via P. Maioli, 67).
- Ai piedi della rocca di Federico, l’Hotel Ristorante Miravalle elabora cucina non solo di territorio: tortelli di patate ai carciofi, baccalà alla vernaccia, faraona con lardo di cinta (piazza del Castello, 3).
I VALORI DEL BORGO
1. Il ricco patrimonio d’arte di San Miniato è organizzato in un Sistema Museale di otto poli, tra cui particolarmente di rilievo sono quelli del Museo Diocesano d’Arte Sacra, di Palazzo Roffia e del Museo Archeologico.
2. Notevoli, all’interno della chiesa di San Domenico, un affresco di Sant’Anselmo, attribuito da Longhi e Berenson.
3. Il Palazzo del Seminario Vescovile fu costruito su di un tratto delle mura dove si trovavano botteghe artigiane di cui sono ancora evidenti, a piano terra, alcuni tipici sporti a “T”.
4. La costruzione della torre di Matilde risale ai soggiorni a San Miniato dell’imperatore Enrico IV e faceva parte della cinta muraria. Nel 1348 vi fu installato l’orologio e fu collegata al Duomo alla fine del XV secolo.
5. La rocca fu adibita anche a luogo di detenzione per prigionieri politici. Tra questi Pier delle Vigne, ricordato da Dante nel XIII canto dell’Inferno.
6. Palazzo Migliorati, recentemente restaurato, è oggi sede dell’Accademia degli Euteleti, la più antica istituzione culturale sanminiatese, sorta già nel XVI secolo.
RISTORANTE L’UPUPA (via Augusto Conti, 15)
il pagamento del pranzo sarà fatto in loco - € 25,00 - FACOLTATIVO
Antipasti misti
Primo pappardelle al cinghiale o pappardelle ai funghi o gnocchi di patate alle pere, noci e pecorino
Dolce della casa
Acqua minerale – vino della casa – caffè
Quota Individuale - minimo 25 partecipanti
Soci € 25,00
Altri partecipanti € 30,00
Gli interessati dovranno ritornare alla Segreteria (per posta Via Generale Dalla Chiesa 13 - fax 055/691260 – e-mail cari2000@caricentro.it) l’unito tagliando, entro e non oltre MARTEDÌ 26 MARZO 2019 allegando l’autorizzazione all’addebito sul proprio c/c per il saldo.
Si fa presente che le prenotazioni potranno essere chiuse anticipatamente causa eventuale esaurimento dei posti.
Per ulteriori informazioni rivolgersi alla Segreteria del Caricentro (055/6503961).
In caso di iscrizioni inferiori a 25 unità la visita al Borgo di San Miniato sarà effettuata con mezzi propri con ritrovo in piazza Duomo del borgo alle ore 10.00 – la Segreteria comunicherà agli iscritti la variazione la modalità di trasporto in questo caso l’iscritto dovrà confermare o annullare la propria partecipazione.
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